EVENTI e INCONTRI

COMUNICATO STAMPA

Gestione dei Grandi Predatori – Protesta pacifica al Tour de Suisse

Il Tour de Suisse mostra agli spettatori la bellezza del nostro paese. Abbiamo approfittato di quest’occasione per attirare, con un’azione pacifica, l’attenzione dell’opinione pubblica sugli sviluppi spiacevoli del proliferare di questi feroci carnivori. Lungo il percorso nei cantoni Ticino, Vallese, Uri e Grigioni abbiamo reso attenti sulla nostra preoccupazione con lo slogan “Save the Alps – Retten wir die Alpen – Salvain las Alps – Salviamo le Alpi” e con striscioni. La nostra azione di solidarietà è diretta contro la diffusione incontrollata dei grandi predatori, specialmente dei lupi, ancor oggi rigorosamente protetti in tutto l’arco alpino. Questa realtà ha conseguenze devastanti per l’agricoltura alpina, l’alpicoltura, la cultura rurale, la vita di campagna e il turismo.

La preoccupazione in tutta la regione alpina è grande. I nostri colleghi italiani dell’Ossola e ticinesi hanno già richiamato l’attenzione sulla preoccupante situazione nei paesi alpini alla tappa del Giro d’Italia del 29 maggio 2021. Solo in Svizzera, 913 animali da allevamento sono stati ufficialmente vittime di attacchi di lupi nel 2020. In Francia, la cifra fu di ben oltre i 10.000 capi. Questo nonostante i grandi sforzi profusi per la protezione delle greggi. Ma i problemi non sono in crescita solo in campo agricolo, direttamente e indirettamente sono colpiti anche la vita di campagna e sempre più i dintorni delle Città e il turismo. I lupi penetrano nei nostri villaggi, sulle piste di sci di fondo e da sci e sui sentieri escursionistici si trovano carcasse di animali sbranati. Le misure di accompagnamento comprendono recinzioni massicce, cani da guardiania aggressivi, onerose deviazioni di sentieri e telecamere della fauna selvatica che ti riprendono al lavoro e nelle attività ricreative, solo per citare alcuni dei problemi concreti. Risultato: mandrie di mucche nutrici, greggi di capre e pecore sconvolti e compromessi nel loro ciclo vitale (aborti, infertilità, ecc.).

Chiediamo il rispetto delle preoccupazioni delle nostre popolazioni. Auspichiamo che la Svizzera e gli altri paesi alpini possano gestire finalmente la loro fauna selvatica e dei Grandi Predatori in modo che non danneggino i singoli cittadini nelle loro attività rurali, né lo stesso patrimonio socio-culturale del territorio alpino.

Firmato da:

Associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori
Associazione grigionese per la protezione del territorio dai grandi predatori

Komitee Pro alpine Kulturlandschaft

Contatti:

Rico Calcagnini, 7223 Buchen, Kanton Graubünden, rico.c@bluewin.ch – 081 328 24 78
Germano Mattei, 6690 Cavergno Canton Ticino, germano.mattei@gmail.com – 079 428 40 59
Guido Walker, Naters, Kanton Wallis, guidowalker@bluewin.ch – 079 610 18 46 

Alla Fabbrica di Villadossola “il LUPO nel VCO.”

La Fabbrica di Villadossola, teatro ossolano, il 26-06-2020 ha ospitato l’incontro che ha coinvolto il network dedicato alla presenza della specie LUPO nel VCO.

Gli allevatori e alcuni amministratori hanno documentato i danni provocati e la situazione si starebbe aggravando. I sindaci denunciano la presenza del lupo nel centro dei loro piccoli paesi di montagna.

I lupi stanno distruggendo la cultura alpina”. Con l’arrivo dei lupi la piccola pastorizia, essenziale per il mantenimento degli alpeggie e dello stesso territorio montano, non può convivere ma soccombe.

Si allarga alla Valsesia il
movimento NO LUPI

29.07.2010, Varallo Sesia.

Si è ripetuta la protesta contro le liturgie lupiste delle istituzioni. Chi si confronta quotidianamente con il problema non si lascia imbrogliare dalle “soluzioni” invocati dall’Uncem – che si sveglia solo oggi dopo tanti anni che in Piemonte il problema è drammatico – e dalla Regione Piemonte (appiattita su WolfAlps). È contestazione nei confronti degli incontri di “informazione e confronto” messi in atto dalla Regione Piemonte con WolfAlps. Ci si chiede perché, se si tratta di confronto, WolfAlps non rappresenti solo una delle parti in causa, alla pari di associazioni di allevatori, organizzazioni agricole, comuni di montagna. All’incontro di  Varallo c’era il vice-presidente della regione, Carosso e il solito  parterre degli espertoni e “scienziati” della lupologia che si fa lupocrazia. Chi pensava a una montagna e a un mondo rurale ormai esausti, rassegnati, si trova a fronteggiare una inattesa attivazione contestativa da ambiti sociali e territoriali snobbati e sottovalutati. Purtroppo a livello di culture urbane prevale invece il conformismo e la passività.

Dichiarazioni dell’esperto faunistico Radames Bionda

CRODO 02-2020 – Che ci sia una presenza di lupi in Bassa Ossola e in valle Anzasca ormai è certo. E si tratta di branchi, l’esperto conferma.

l tecnico faunistico afferma che il lupo nel VCO creerà un mare di danni